Ci hanno lasciato

  • Giovanni Rivalta, alias IL BARONE

    Lo chiamavano così per i modi gentili e compassati da vero gentlemen inglese.
    Giovanni Rivalta era un valente direttore sportivo, carriera che iniziò nel 1992 presso la ciclistica "I Fiori" di Faenza. Ha prestato la sua opera anche alla Stracciari-Cebora di Bologna dirigendo i dilet­tanti, con in prima fila i fratelli Gianfranco e Alessandro Contri, Filippo Meloni, Roberto Pelliconi e Adler Capelli. E' scomparso il 26 maggio del 2015 all'età di 69 anni.

     

  • Giuliano Tattini

    Giuliano Tattini se n'è andato il primo agosto del 2011 colpito da una grave malattia.
    Anche lui era socio della "Chi c'è c'è".

     

  • Giuliano Zuccoli - 1943

    Il 30 agosto scorso ci ha lasciati l'ingegnere elettronico Giuliano Zuccoli, classe 1943.
    Personaggio di grande spessore e legato sentimentalmente alla ciclistica Bitone, della quale era socio onorario. Grazie al suo interessamento, il Bitone è cresciuto molto: è stato lui a portare in società diversi sponsor, soprattutto negli anni addietro.

     

  • Glauco Servadei - 1913

    Glauco Servadei

    Glauco Servadei era nato a Forlì il 27 luglio 1913 ed è deceduto nella stessa città il 26 dicembre del 1968.

    E' stato un big del ciclismo e per ricordarlo degnamente gli è stato intitolato il velodromo forlivese. In carriera ha vinto più di una cinquantina di gare, fra le quali il Giro dell'Emilia del 1931; due tappe del Giro d'Ungheria del '33; la Coppa Italia del '35; sei tappe del Giro d'Italia fra il 1937 e il 1939 e due frazioni del Tour de France del '38: a Bayonne e Laon.

    Nel 1942 vinse la Coppa Bernocchi e l'anno successivo si aggiudicò il Giro della Provincia di Milano a cronometro in coppia con Fio­renzo Magni. Nell'Olimpiade di Berlino del 1936 giunse quarto nella gara a squadre.

    Ha militato nella Canna, nella Gloria, nella Bianchi (era con Fausto Coppi), nella Viscontea nell'A.S. Roma e nel Velo Sport Reno di Bologna.

     

     

  • Manuela Bandiera

    Manuela Bandiera era considerata una bella promessa del ciclismo femmi­nile ma purtroppo una tragica sorte l'ha portata via nel fiore degli anni.
    Al riguardo, pubblichiamo il commosso ricordo della mamma di uno uno dei ragazzi che furono testimoni impietriti di quella disgrazia sulla strada.

  • Massimo Calzolari

    Massimo Calzolari è deceduto il 19 maggio del 2006 mentre stava raccogliendo un ordigno bellico inesploso dell'ultima guerra.
    Era il suo hobby cercare questi residuati e l'ultimo ritro­vamento purtroppo gli è stato fatale. Correva per la ciclistica "Chi c'è c'è".

     

  • Mauro Zuffa - 1955

    Mauro Zuffa

    Mauro Zuffa era nato il primo luglio del 1955 a Monterenzio, ma, purtroppo, una grave malattia l'ha portato via il 25 febbraio del 2013 a Mercatale di Ozzano Emilia dove abitava con la moglie Ines Benetti e la figlia Giulia.

    Aveva iniziato a correre fra gli amatori nel 2002 segnalandosi subito per grinta e determinazione.

    Ha vinto poco, ma ha sempre portato a termine le gare alle quali ha partecipato, soprattutto le Granfondo. Formidabile nel Prestigio del 2005,2006 e 2008. Un autentico combattente.

     

     
  • Paolo Balestri

    Paolo Ballestri è deceduto il 27 luglio del 1978 in seguito ad una rovinosa caduta durante un allenamento sulle colline di Riale: nell'affrontare una curva nel centro della strada venne investito da un'auto che procedeva in senso contrario. Aveva iniziato l'attività nella Calcara, ma quando venne investito vestiva la maglia della Ceretolese e correva fra gli juniores. Questa società per ricordarlo degnamente gli ha intitolato un circuito protetto.

  • Renzo Turicchia

    RenzoTuricchia era padre del professioni­sta Alan, ed è deceduto il 5 giugno 2015 all'età di 68 anni mentre era in gara a Vil­lafontana nella corsa amatoriale contro il tempo nel contesto del 24° Memorial Er­manno Mioli.
    E' successo che mentre spingeva con foga sui pedali, improvvisa­mente gli si è rotta la catena della bici e lui è stramazzato sull'asfalto. Trasportato d'urgenza all'ospedale Maggiore di Bolo­gna, poco dopo è morto. Indossava la ma­glia della Bellariese.

  • Rosa De Franceschi - 1925

    Rosa De Franceschi

    Per Rosa De Franceschi, classe 1925, il 1948 è stato un anno di grandi soddisfazioni.

    Lavorava alla Ducati e nel tempo libero si dedicava alle corse alle­nandosi in perfetta solitudine. Si scoprì vincente il 29 agosto, quando a Pesaro nel G.P. Liberazione riuscì a salire sul più alto gradino del podio, aggiudicandosi la corsa in rimonta: il salto della catena l'aveva co­stretta a rincorrere alcune fuggitive e quando le rag­giunse le piantò in asso andando al traguardo.

    Fatto inconsueto, alla premiazione di Pesaro as­sistette l'allora sindaco di Bologna, l'indimenticato Giuseppe Dozza.

    Il 12 ottobre, sempre del '48, Rosa corse a Casa­lecchio di Reno vincendo ancora alla grande, così come fece nove giorni dopo a Bazzano. In quella sta­gione vinse molte altre competizioni, ma poi smise di correre dopo aver dato vita a volate entusiasmanti sulle ripide curve del velodromo di Bologna di via Piave che venne smantellato nel 1996.

    È morta nel 2014.

     

     

  • Samuele Schiavina - 1971

    Samuele Schiavina

    Samuele Schiavina è nato a Ferrara il 5 giugno 1971 ed è scomparso il 26 ottobre del 2016 in seguito ad un incidente stradale.

    Era stato professionista dal 1994 al 1999 dove vinse otto gare: cinque tappe della Vuelta di Burgos, una tappa del Giro del Messico, una tappa del Giro delle Asturie e una tappa della Challenge di Mallorca. Nel ciclismo che conta ha indossato le insegne della Carrera, dell'Asics e della Riso Scotti, mentre da dilettante ha corso nella Coop Ceramica Imola e nella Cebora trionfando in questa categoria una decina di volte.

    Fra i successi più prestigiosi, la Coppa Belricetto, la Milano-Bologna, il Trofeo Mauro Pizzoli, la Coppa Caduti di Reda, il Trofeo Minardi e la Coppa Bastianelli.

    Lasciato il professionismo, si era calato fra i cicloamatori in seno alla Renofin aggiudicandosi oltre settanta gare, fra le quali un Mondiale, un Europeo e un Tricolore.

     

     
     
  • Silverio Bono

    Scomparso il 26 febbraio del 2014, Silverio Bono ha lasciato un vuoto incolmabile nel seno della Croce Coperta, dato che nello stesso anno la società ha chiuso i battenti.
    Bono rico­priva la carica di presidente ma non si limitava a dirigere la ciclistica amatoriale dalla scrivania, ne era il cuore pulsante, il personaggio che si occupava di tutte le problematiche ri­solvendole sempre. Sparito lui, nessun altro è stato in grado di sostituirlo. Prima di accasarsi alla Croce Coperta, Bono era stato un dirigente della Ravonese di Antonio Fabbri ed anche in quel sodalizio svolse un lavoro molto apprezzato.

     

  • Simonetta Nadalini

    Simonetta Nadalini è scomparsa il 9 luglio del 2007 in se­guito ad una grave malattia.
    Era bravissima in sella, praticamente il vanto della versione rosa della ciclistica "Chi c'è c'è".

     

  • Stefano Barbieri (Burdi) - 1960

    Stefano Barbieri, detto "Burdi", era nato il 19 luglio del 1960 e si è spento il 20 aprile del 2008 dopo una lunga e grave malattia.
    Era un pilastro dell'Avis Castelmaggiore. Ogni anno questa ciclistica gli de­dica un Memorial cicloturistico.

     

  • Valter Nerozzi

    Valter Nerozzi, presidente del Pedale Casa­lecchiese, è deceduto il 19 gennaio del 2014.
    Era un elemento sempre presente in seno alla società casalecchiese, pertanto era ben voluto da tutti gli iscritti.