Il mountain biking è uno sport che contempla sia l'agonismo che l'attività ricreativa o salutistica.
Alcune di queste discipline hanno uno stampo più marcatamente agonistico e sono definite e regolate da organizzazioni nazionali ed internazionali; tuttavia queste possono essere praticate in maniera dilettantistica tanto quanto quelle più ricreative, così da rendere difficile separarle fra due nette categorie. Alcune di esse sono dedicate ai giovanissimi.
Inoltre il mondo del mountain biking è in continua evoluzione: ciò che oggi è divertimento domani potrebbe essere anche competizione, o viceversa.

Una premessa d'obbligo riguardante le varie Categorie dei tesserati della Federazione Ciclistica Italiana affiliata all'Unione Ciclistica Internazionale, valide per tutte le specialità del ciclismo.

I corridori che svolgono attività agonistica sono suddivisi nelle seguenti categorie, in relazione alla loro età:
- giovanissimi (7 - 12 anni) maschile e femminile – attivita’ internazionale (BMX)
- esordiente (13 - 14 anni) maschile e femminile
- allievo (15 - 16 anni) maschile e femminile
Tali categorie di corridori possono partecipare alle gare iscritte nei calendari regionali, calendario nazionale ed alle prove di Campionato Italiano, secondo le norme proposte dai Settori Federali competenti alla approvazione del Consiglio Federale.
- junior (17 - 18 anni) maschile e femminile
- under 23 (19 - 20 - 21 - 22 anni) maschile e femminile (XCO)
- élite (da 23 anni in poi) maschile
- donna élite (da 19 anni in poi) femminile
Le donne di età compresa tra i 19 e 22 anni fanno parte della categoria Under 23

I corridori che svolgono attività amatoriale sono suddivisi nelle seguenti categorie, in relazione alla loro età:
- Elite Sport (19-29 anni)
- Elite Sport Woman (19-29 anni)
- Master 1 (30-34 anni)
- Master 2 (35-39 anni)
- Master 3 (40-44 anni)
- Master 4 (45-49 anni)
- Master 5 (50-55 anni)
- Master 6+ (56 ed oltre)
- Master Woman 1 (30/39 anni)
- Master Woman 2 (40 anni e oltre)
- Master Junior m/f (17/18 anni, solo attivita’ regionale)

Le Categorie di alcune specialità più tecniche della Mountain Bike

All’attività Downhill – Fourcross – Marathon Downhill – Enduro – Gravel, sono ammesse le categorie:
- Agonistiche Giovanili:
Esordiente (ES) 13-14 anni
Allievo (AL) 15-16 anni
Donna Esordiente (ED) 13-14 anni
Donna Allieva (DA) 15-16 anni
- Agonistiche Internazionali:
Juniores (JU) 17-18 anni
Under 23 (UN) 19÷22 anni
Élite (EL) 23 anni e oltre
Donna Junior (DJ) 17-18 anni
Donna Elite (DE) 19 anni e oltre
- Amatoriali Master:
Élite Sport (ELMT) 19÷29 anni
Master 1 (M1) 30÷34 anni
Master 2 (M2) 35÷39 anni
Master 3 (M3) 40÷44 anni
Master 4 (M4) 45÷49 anni
Master 5 (M5) 50÷54 anni
Master 6 (M6) 55 -59 anni
Master 7 (M7) 60 -64 anni
Master 8 (M8) 65 -79 anni
Élite Women Sport (EWS) 19÷29 anni
Master Women 1 (W1) 30÷39 anni
Master Women 2 (W2) 40 -49 anni
Master Women 3 (W3) 50 -79 anni
Junior Sport (JMT) 17-18 anni
Junior Women Sport (JWS) 17-18 anni

Nelle Gare Regionali e Nazionali Downhill, Marathon Downhill ed Enduro, le categorie saranno accorpate nella seguente maniera:

  • Open Maschile (Élite - Under 23)
  • Donna Élite
  • Juniores Maschile
  • Allievo Maschile
  • Esordiente Maschile
  • Donna Esordiente
  • Donna Allieva
  • Donna Juniores
  • Élite Sport e Junior Sport (solo nelle gare regionali)
  • Master 1-2

 

LA MOUNTAIN BIKE

Specialità Cross country (XC), che dal 1996 è uno sport olimpionico, è la disciplina della mountain bike più vicina al classico ciclismo ed è suddivisa in le seguenti prove:
- Cross-country Olimpico: XCO. Circuito di minimo 4 km e massimo 6 km per ogni giro
- Cross-country Marathon: XCM - Aperta ad atleti dai 19 anni in poi. Tappe di minimo 60 km e massimo 120 km;
- Cross-country in linea: XCP (Point to point) - Aperta ad atleti dai 17 anni in poi. Percorso o circuito di almeno 25 km e massimo 60 km;
- Cross-country in circuito breve: XCC (Criterium) - Aperta ad atleti dai 17 anni in poi per le gare internazionali ed anche per Esordienti e Allievi m/f per le nazionali e regionali. La partenza e l'arrivosono situati nello stesso luogo. Il circuito ha una lunghezza massima di 2 Km. e con il tempo di gara fra i 30 e i 60 minuti
- Cross-country a cronometro: XCT (Time Trial). Il circuito di una prova di cross-country a cronometro sarà di minimo 5 Km. e massimo di 25 Km.
- Cross-country ad eliminazione: XCE (Eliminazione) - Aperta ad atleti dai 17 anni in poi per le gare internazionali ed anche per Esordienti e Allievi m/f per le nazionali e regionali. Il percorso di una prova di cross-country eliminazione deve misurare da 500 mt. a 1000 mt. e può comprendere ostacoli naturali e/o artificiali. Deve essere percorribile al 100% in bicicletta.
- Cross-country relais a squadre: XCR (Team Relay). Il percorso ha un chilometraggio minimo di 4 Km ed un massimo di 6 km, una percorrenza di 10/15 minuti.
- Cross-country prove a tappe: XCS (Stage Races) - Aperta ad atleti dai 19 anni in poi
- Cross-country in salita: XCU (Up Hill) - Aperta ad atleti dai 17 anni in poi
- Cross-country Rally-Raid: XCRR. L’età minima per poter partecipare è di 19 anni sia Agonisti che Master (no Juniores). La gara è sui 2/6 giorni di gara, si partecipa sia singolarmente che a coppie. Le categorie sono: under 40 maschile, over 40 maschile, femminile e coppie. La gara, si ispira, come concetto, al Rally di motociclismo. .
- Corse a circuito per squadre: XC24H
- Prova Tecnica di abilità: XCPT.
Prevede di percorrere strade di campagna o forestali, comunque carrabili e sentieri di difficoltà tecnica bassa o moderata in cui la capacità di guida è seconda alla resistenza fisica. Generalmente chi si avvicina al mountain biking passa per il cross country proprio per questa sua caratteristica, oltre al fatto che le mountain bike di minor valore non sono adatte a percorsi più difficili.
La mountain bike da XC infatti generalmente è una front e comunque non ha un'escursione superiore ai 100 millimetri, non sono necessari freni potenti, né particolare robustezza, ma la differenza di peso fra un buon mezzo e uno economico è importante, da 15 chili o più fin sotto i 10, trattandosi delle mountain bike più leggere. Per le ruote il formato da 29 pollici è privilegiato.
Secondo l'UCI la competizione di cross country XCO avviene fra più corridori, dura 1-2 ore su circuiti di 4-10 chilometri - variabili a seconda delle categorie come da seguente tabella - si svolge su vari tipi di terreno suddetti e prevede punti di rifornimento e assistenza nonchè indicazioni poste ogni chilometro che indichino la distanza rimanente all'arrivo :

 Cross Country UCI
Nei campionati italiani sono ammessi:
- Atleti categorie agonostiche: Elite M, Elite F, Under 23 M, Under 23 F, Juniores M, Juniores F, Allievo 1° anno, Allievo 2° anno, Donna Allieva 1° anno, Donna Allieva 2° anno, Esordiente 1° anno, Esordiente 2° anno, Donna Esordiente 1° anno, Donna Esordiente 2° anno
- Atleti categorie amatoriali: Elite Sport, Elite Sport Woman 19-29, Master 1, Master 2, Master 3, Master 4, Master 5, Master 6+, Master Woman 1, Master Woman 2
Le prove Cross Country Marathon (MX, XCM o GF) identificano le gare di cross country in cui il tracciato supera i 60 fino a un massimo di 160 chilometri e il percorso non può comprendere luoghi dove i corridori devono passare due volte; solo in caso di particolari situazioni e, previo contatto ed accordi con il Settore Fuoristrada Nazionale, saranno consentiti anche percorsi che si sviluppano su un massimo di 3 (tre) giri del tracciato.
Tali gare vengono corse in zone collinari e montane, il dislivello complessivo può superare i mille metri e possono durare più di tre ore.
Anche la mountain bike utilizzata è simile a quella da cross country, ma per la maggior durata della gara in genere si sacrifica un po' di leggerezza per avere una più comoda full-suspended con escursioni fino ai 120 millimetri.
Dal 2003, l'UCI ha istituito un campionato mondiale per questa categoria.
Nei campionati italiani sono ammessi:
Open M; Open F; Élite Sport; Élite Sport Woman (19-29); Master 1; Master 2; Master 3; Master 4; Master 5; Master 6; Master 7; Master 8 +; Master Woman 1 (30/39); Master Woman 2 (40/49); Master Woman 3 (50+).

Specialità Up Hill (XCU), prove prevalentemente in salita e su qualsiasi tipologia di terreno, anche cementato o asfaltato, possono essere proposte in linea o a cronometro; in quest’ultimo caso, se il fondo è strada bianca e/o asfaltata, potranno essere amesse MTB, bici da corsa, gravel.

Specialità Down Hill (DH) - Aperta ad atleti dai 17 anni in poi è suddivisa nelle seguenti prove:
Campionato regionale individuale: RDH CR
Discesa individuale: DHI ovvero RDH come sigla definisce la prova a livello regionale.
Discesa di gruppo (Marathon DH): DHM
Four Cross: 4X ovvero R4X-4 Cross come sigla definisce la prova a livello regionale. Discesa di 4 corridori contemporaneamente.
Slalom parallelo: DS (Dual Slalom) ovvero RDL-Dual come sigla definisce la prova a livello regionale. Discesa di due corridori contemporaneamente su due percorsi differenti.
Enduro: ED ovvero RED come sigla definisce la prova a livello regionale.
RPL-Play DH a livello regionale definisce una discesa molto facile riservata ai principianti ed alle categorie giovanili G1-G6 (7-12 anni); durata della gara meno di un minuto.
Il percorso in discesa deve presentare:
- un profilo discendente e un dislivello minimo di 250 mt. con caratteristiche che premino sia la tecnica che la preparazione fisica
- essere composto da settori differenziati: pista stretta e larga, strade e sentieri boschivi, sentieri di campagna e sentieri rocciosi, potrà presentare salti naturali o/e artificiali.
- presentare un’alternanza di tratti tecnici e rapidi. Sono consentiti tratti di percorso su strade asfaltate.
- avere una lunghezza minima di 1.500 e massima di 3.500 metri ed una durata compresa tra i 1 e i 5 minuti

Specialità 4 Cross (4X) - Aperta ad atleti dai 17 anni in poi.
Il Four-Cross (4X) è una gara ad eliminazione che oppone, tra loro, quattro concorrenti che partono fianco a fianco sullo stesso percorso in discesa. La natura di tale prova contempla la possibilità di avere alcuni contatti, non intenzionali, tra concorrenti.
Occorrono idealmente dei percorsi posti su chine moderate, il cui gradiente sia progressivo ma regolare. Il percorso deve comprendere un insieme di salti, gobbe, curve a rilievo (paraboliche), cunette, piani naturali e altri passaggi speciali. Possono essere, parimenti, previste curve in piano. Non potranno, invece, presentarsi tratti in salita nei quali sia necessario pedalare.
Il percorso dovrà essere sufficientemente largo per consentire, a 4 corridori, di posizionarsi fianco a fianco e di sorpassarsi.
La durata della prova dovrà essere come minimo di 30 secondi e massimo di 60 secondi con tempo ottimale compreso tra i 30 e i 45 secondi per il primo delle qualificazioni.

Specialità Enduro (ED) Aperta ad atleti dai 17 anni in poi.
L’Enduro è una specialità che abbina le capacità tecniche e fisiche della downhill e del cross country.
Il percorso di una gara di Enduro deve essere prevalentemente sterrato e può presentare tratti stretti ed esposti, rocce, guadi, salite e discese ripide ovvero deve risaltare l’aspetto tecnico della guida della mountain bike.
Il tracciato è segnalato con cartelli ed alcuni tratti sono delimitati da fettucce; il taglio anche, involontario, di tratti del tracciato comporta l’immediata squalifica. Qualora un concorrente dovesse uscire dal tracciato fettucciato, è tenuto a rientrarvi dallo stesso punto e a ripristinare la fettuccia strappata, pena la squalifica.

 

BMX

Le piste di BMX possono essere realizzati sia all’interno di parchi (urbani ed extra urbani) che di complessi o impianti sportivi, ovvero complessi scolastici.
Il BMX. è un’attività ciclistica praticabile su terreni con andamento altimetrico variabile. In zone pianeggianti, tali requisiti vengono garantiti dalla realizzazione in modo artificiale di variazioni altimetriche del percorso e tratti tecnici (cunette, dossi, curve paraboliche, ostacoli artificiali, ecc. che permettano il salto veloce, salto senza impennata, salto a sbalzo, salto a sbalzo lungo, doppio salto veloce, doppio salto elevato simmetrico, piano alto ed altri).
Essendo il BMX.una disciplina basata sulla velocità, abilità e destrezza, può ritenersi un’attività propedeutica al MTB
Le piste di BMX con sviluppo minimo del percorso di m. 300, una superficie minima complessiva di riferimento di mq. 5.000 (campo di 100 / 60 m per un’ omologazione nazionale o internazionale sono ideali) e aventi le dotazioni opportune indicate nelle norme FCI possono essere classificate come impianti di esercizio.

Specialità BMX sono ammesse, sia per le gare nazionali che regionali, le seguenti categorie:
- BMX
G1>G6
Esordienti m/f
Allievi m/f
Junior m/f
Elite m/f
Master Junior/Elite Sport 17-24 m/f
Elite Sport 25-29 m/f
Master 30 & oltre m/f
La BMX è disciplina dedicata anche le categorie giovanissimi G1/G6 anche se la G1 è ammessa a batterie, torneo separato e in forma promozionale. In tal modo le categorie C2 a G6 possono gareggiare accorpate.
- CRUISER
Esordienti m/f
Allievi m/f
Master Junior/Elite Sport 17-24 m/f
Elite Sport 25-29 m/f
Master 30-39 m/f
Master 40 & oltre m/f

CICLOCROSS (CX)

 

TRIALS

XIX secolo

Uno dei primi esempi di biciclette adattate all'uso fuoristrada è dato dalla spedizione dei Buffalo Soldiers da Missoula, Montana a Yellowstone e ritorno, nell'agosto del 1896.

Dal 1900 agli anni '60

Un altro esempio di mountain biking ante litteram è quando i ciclisti da strada usavano le bici da ciclocross per rimanere allenati durante l'inverno. Il ciclocross è poi diventato uno sport a sé nel 1940, con il primo campionato mondiale nel 1950. Nei sobborghi di Parigi, tra il 1951 e il 1956, una ventina di ciclisti fondarono il Velo Cross Club Parisien e si occupavano di uno sport molto simile all'odierno mountain biking.
Nel 1955 ciclisti fuoristrada del Regno Unito fondarono la Rough Stuff Fellowship, mentre nel 1966 in Oregon D. Gwynn, un membro del Chemeketan club, costruì una bicicletta da sentieri sconnessi e la chiamò "mountain bicycle", possibile primo uso di questo nome. In Inghilterra, nel 1968, il trialista motociclistico Geoff Apps iniziò a studiare una bicicletta fuoristrada, e nel 1979 aveva sviluppato una bicicletta leggera che usava gomme da neve da due pollici x 650b destinata all'uso su terreno bagnato e fangoso, tipico del sud-est del suo paese, e ne venne prodotta anche una versione da 700c. Furono vendute col marchio Cleland Cycles fino al 1984, ma nei primi anni novanta delle biciclette simili venivano vendute anche da English Cycles e Highpath Engineering.

Anni '70 e '80

Negli USA, diversi gruppi di ciclisti hanno avuto un ruolo nella nascita del mountain biking, ad esempio in Colorado a Crested Butte, e in California a Cupertino e Contea di Marin dove nella seconda metà dei settanta venivano modificate vecchie biciclette "cruiser" di Schwinn (in particolare la Schwinn Excelsior) con freni migliori, manubri da motocross e gomme più larghe per gareggiare giù per le strade tagliafuoco. Queste gare venivano chiamate repack race perché i freni a tamburo si riscaldavano tanto da bruciare il grasso nel mozzo e obbligarne la sostituzione (il repack appunto). Queste biciclette venivano chiamate klunker (catorcio), e to klunk divenne anche il verbo che indicava l'attività del mountain biking, che ancora non esisteva.

Solo a cavallo fra gli anni settanta e ottanta i costruttori di biciclette da strada iniziarono a produrre biciclette leggere e tecnologicamente adatte alla montagna; il primo, si ritiene, è stato Joe Breeze nel 1978. Nel frattempo nacque anche la MountainBikes, società fra Gary Fisher, Charlie Kelly e Tom Ritchey, il quale costruiva i telai e si occupò anche di montare i primi modelli. La società poi si sciolse e l'azienda divenne Fisher Mountain Bikes, mentre Ritchey continuò a costruire telai in proprio. Le prime mountain bike erano sostanzialmente telai da corsa con tubature più robuste e geometria diversa, gomme più larghe, il manubrio dritto e alcune parti provenienti dalla BMX. Altri contributi vennero da Otis Guy e Keith Bontrager.

Nei primi anni ottanta furono vendute le prime due mountain bike prodotte su larga scala: la Specialized Stumpjumper e la Univega Alpina Pro. La Fisher Mountain Bikes è poi stata comprata da Trek. Il periodo californiano della storia della mountain bike è stato raccontato in un documentario del 2006.

A quel tempo le mountain bike erano ritenute una moda passeggera dall'industria della bicicletta. In particolare, proprio grandi produttori come Schwinn e Fuji non riuscirono a prevedere l'esplosione degli sport d'avventura, e i primi produttori furono dei pionieri come Ritchey, MountainBikes e Specialized. Quest'ultima era una startup americana che faceva produrre i telai in Giappone e Taiwan; entrò nel mercato nel 1981, e seguiva le geometrie di Ritchey, ma usava la saldatura TIG, ben più adatta alla produzione di massa della più costosa e faticosa brasatura. Montavano un cambio a deragliatore a 15 velocità, con tre corone e cinque pignoni.

Anni '90 e 2000

Nei vent'anni a cavallo del 2000 la mountain bike è passata dallo status di sport poco conosciuto a quello di uno dei più popolari. Biciclette ed equipaggiamenti che una volta erano disponibili solo in negozi specializzati o per corrispondenza ora sono in qualunque negozio di biciclette; le mountain bike hanno raggiunto persino i grandi magazzini, dove possono essere acquistate a prezzi bassi con sospensioni e freni a disco. Le mode del 2010 includono biciclette da all mountain, 29er e singlespeed.

Una bici da all mountain di medio livello, con escursioni da 120-150 millimetri, permette di affrontare terreni molto impervi pur rimanendo pedalabile in salita. Le 29er sono il primo tentativo (di successo) di non rispettare lo standard delle ruote da 26 pollici, usate sin dalle prime vere mountain bike. Le singlespeed invece si possono considerare un ritorno alla semplicità, eliminando i deragliatori e affidandosi a un solo rapporto di trasmissione. A seguire la via aperta dalle 29er, sono state prodotte anche mountain bike da 27,5 pollici (650b) e le cosiddette fatbike, biciclette con gomme larghe anche 10 centimetri, adatte alla neve e terreni molli.

Sempre in questi anni sono stati aperti un gran numero di bike park, aree attrezzate come percorsi a ostacoli o più simili a stazioni sciistiche dove però si scende in mountain bike su piste di terra, con salti ed altri ostacoli.

Il mountain biking come sport agonistico

L'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha riconosciuto la mountain bike come sport ufficiale relativamente tardi. I primi campionati del mondo risalgono al 1990, quando a Durango in Colorado furono disputate gare di cross country e downhill: i primi campioni del mondo furono Ned Overend e Juli Furtado nel cross country e Greg Herbold e Cindy Devine nel downhill.

L'anno successivo si tenne la prima edizione della coppa del mondo, con un circuito di nove prove nel solo cross country. John Tomac si impose tra gli uomini mentre Sara Ballantyne tra le donne. Fino al 1992 il circuito della coppa prevedeva solamente gare di cross country, dal 1993 si affiancò anche il downhill. Nel 1998 si aggiunse anche il dual slalom, specialità in cui gli atleti affrontavano uno slalom parallelo lungo un pendio. Nel 2001 fu aggiunta anche la cronometro (time trial, TT), importata dai circuiti nordamericani che tuttavia rimase in calendario per un solo anno.

Dal 2002 dual slalom fu sostituito dal four-cross, specialità affine al boarder cross dello snowboard, in cui quattro atleti si affrontano su un percorso caratterizzato da salti, curve e sponde, quasi interamente artificiale.

Le stesse quattro specialità sono inserite nel programma dei campionati del mondo e dal 2003 fu introdotta anche una prova di marathon, che dall'anno successivo prevede una competizione mondiale a sé. Dal 2005 al 2009 fu disputata anche la Marathon world series, sorta di |coppa del mondo della specialità.

Nel 1996, in occasione dei Giochi della XXVI Olimpiade, la gara di mountain bike specialità cross country, fu aggiunta agli eventi dei Giochi olimpici estivi. L'olandese Bart Brentjens e l'italiana Paola Pezzo furono i primi campioni olimpici della specialità.

Fonte: wikipedia