Non era mai successo. Un blocco assoluto che non lasciava intravedere un domani, che sopiva ogni progetto e che azzerava la creatività delle nostre Società e del Movimento intero.
Da questo, dalla voglia di uscire dall’isolamento forzato in cui questa sconosciuta pandemia ha rinchiuso ciascuno di noi nasce la volontà di esorcizzare il proprio disagio, il bisogno di esprimere le proprie speranze, il desiderio che questo blocco finisca al più presto; in poche parole una agognata ricerca della perduta normalità.
Azzerati forzatamente i programmi e bloccata all’istante ogni attività le Società, i loro dirigenti ed i loro ragazzi hanno iniziato a re immaginarsi il proprio domani.
Rimpianti per quello che poteva essere e non è stato, difficoltà ed incertezze per l’immediato futuro, determinazione per non cedere all’avverso e riproporre i propri ideali in una continuità di propositi che sono il vero motore del volontariato sportivo.
Si è creata una voragine nella quale ci sentivamo rinchiusi; ma un conto è proteggere gli altri e se stessi, altro è chiudersi a chiave nella prigione delle proprie paure.
Con questa raccolta di riflessioni che viene dalla parte migliore del Movimento Ciclistico Bolognese vogliamo riempire quella voragine e guardare avanti.
Una raccolta di pensieri, da rileggere quando tutto questo sarà finito e torneremo a socializzare; per ricordare, anche per sorridere, per poter dire di aver abbattuto quel muro che, improvvisamente, ci si è parato davanti e che ci era sembrato invalicabile.
Ad maiora