Visto che c'era la Gino Bartali, poteva non esserci una cicicistica intitolata a Fausto Coppi? Certamente no poiché in quell'epoca Bologna, come nel resto d'Italia, per quanto riguarda il tifo ciclistico era divisa in due.
La Fausto Coppi nacque nel 1952, ma non durò molto. Ebbe corridori eccellenti, fra i quali Pietro Arbizzani che vinse tre gare.
Anche questa ciclistica era molto attiva nell'organizzazione delle corse e una delle più importanti fu quella del 1962, il Gran Premio Fausto Coppi, appunto, che venne vinto proprio da Pietro Arbizzani che in quell'anno indossava la maglia della Lastrense Gizac.
Sorse nel 1950 e i fautori dell'iniziativa furono Aldo Degli Esposti, Giuseppe Lanzarini, Giuseppe Marini, Fernando Caroli e i non meglio identificati Trento e Marchini.
All'inizio si associò all'Uisp ma dal sessanta svolse attività in ambito federale. In tutto ottenne oltre 170 vittorie conquistando più di duecento coppe.
I suoi atleti più rappresentativi furono i fratelli Aurelio e Marcello Marzadori che complessivamente portarono a casa una cinquatina di vittorie. Ma anche Luciano Vegetti, Mario Checchi (campione italiano Uisp di cross nel '52) e Degli Esposti (nel '57 partecipò alla BerlinoVarsavia-Praga facendosi onore) si misero in luce, così come Alberto Rosa e Andrea Sozzi un po' più avanti
La nascita risale al 1949 sotto l'egida dell'Uisp.
Il nome lo prese dal rio Ravone che scorreva nelle vicinanze della sede che era in via Curiel, in zona Meloncello. ll presidente era Carlo Fabbri, fratello di Antonio che lo sostituì in un secondo tempo. I fondatori, oltre ai fratelli Fabbri, furono Giuliani, Ragazzi, Sgarzi, la signora Borghi, Pruni, Bergamaschi, Gruppioni, Palmieri e altri.
La vera attività la Ravonese l'iniziò nel '52 quando si iscrisse alla Federazione ciclistica ottenendo subito risultati incoraggianti. Fra i suoi atleti più in vista, senza dubbio Giordano Turrini che nel '68 vinse a Montevideo il Mondiale nel tandem (con Walter Gordini) e conquistò anche la medaglia d'argento nella velocità alle Olimpiadi di Città del Messico. Conquistò anche sei titoli continentali e otto tricolori.
Giova ricordare anche il quattro volte campione del mondo cronosquadre Gianfranco Contri, il quale vinse il primo titolo iridato nel 1989 a Odense (Danimarca) nella categoria juniores proprio quand'era in forza alla Ravonese, e Claudio Golinelli, tre volte iridato in pista e più volte campione italiano.
Nella foto: Un gruppetto della Ravonese che negli anni cinquanta si fece onore. Da sinistra: Giuliano Giacomelli.
La data di nascita risale al dicembre del 1949 e la sede era presso la chiesa dei frati carmelitani di San Martino in via Oberdan 25, a Bologna.
La prima affiliazione fu fatta l'anno successivo presso il Centro Sportivo Italiano. In seguito, la sede venne trasferita in via Ugo Bassi presso la Birreria Bologna, dove Fedele Ricci assunse la presidenza. Furono subito parecchi gli iscritti. Le quote di tesseramento erano facoltative ma non superiori alle trecento lire.
I colori erano il giallo e il blu, gli stessi scelti da Gino Bartali che in quei giorni aveva lasciato la Legnano per fondare una squadra propria. La Gino Bartali nel 1951 si iscrisse all'Uvi ed ebbe atleti importanti, come Vincenzo Alberghini, Aimo Ghetti (nel '49 vinse la Bologna-Raticosa), Giordano Giusti, ma soprattutto il plurivittorioso Agostino Capponcelli che nel 1955 si aggiudicò la prestigiosa Milano-Bologna organizzata dalla Mauro Pizzoli.
Nacque nel 1947 per merito di Loris Casanova, Corsini, Cavallari e dei fratelli Franceschi.
Restò in vita fino alla fine degli anni sessanta ed ebbe ottimi corridori come Vittorio Poletti, Alfredo Cattabriga e Luciano Vegetti, tutti plurivittoriosi in carriera: una trentina di volte Poletti e Vegetti, più di sessanta Cattabriga.
Nella foto Vegetti, atleta della Piero Mengoli dei tempi d'oro, e Loris Casanova, uno dei fondatori.
Venne fondato nel 1946 da quattro ex ciclisti: Campomori, Baratta, Matteuzzi e Orlando Genovesi.
Inizialmente il nome era Bar Sport Turismo e la sede si trovava in un cortiletto adiacente al locale in zona San Ruffillo. Nel 1971 le consegne le prese Gianni Zaga (vice presidente Athos Pezzol i, segretario Paolo Faenza, cassiere Gino Girotti e direttore sportivo Francesco Genovesi).
Di vittorie la Forti e Liberi non ne ha ottenute molte, anche perché si dedicò soprattutto al settore organizzativo. Il corridore più rappresentativo fu Umberto Trifogli che si aggiudicò diverse competizioni fra le quali la Coppa Vittorio Vanelli (nel '49 e nel '51) organizzata dallo stesso gruppo.
Nella foto: 27 marzo 1949, cronoscalata Bologna-Monte Donato: vittoria di Baratta (a destra), terzo Campomori. Questi due atleti furono fra i fondatori della Forti e Liberi San Ruffillo
Sorse nel 1946, aveva sede a Santa Viola presso il Bar Sport di via del Greto e il suo presidente era Augusto Musiani.
Molti corridori importanti hanno indossato la sua maglia con in testa Diego Ronchini, Italo Mazzacurati, Dante Orlandi, Sergio Dalfiume, Fernando Capelli, Aladino Amici, Mauro Pizzoli, Franco Raimondi e Pietro Arbizzani. Ha cessato l'attività negli anni settanta
La Mauro Pizzoli prese l'avvio nel maggio del 1945 alla Pescarola, in via Zanardi, a Bologna.
I fondatori furono Cimatti, Gasperini, Sgargi, Bonazzi, Merighi, Baldi, Mario e Adolfo Pizzoli, fratelli di Mauro che era stato trucidato dai nazifascisti il 29 ottobre del 1944. Adolfo fu subito nominato presidente. Da rilevare che la Pizzoli venne insignita della stella d'oro del Coni per gli alti meriti sportivi.
Tanti sono stati i dilettanti che hanno onorato la sua maglia con importanti vittorie, fra i quali Adriano Lugatti, Leonida Errani, Silvano Consolati, Tristano Tinarelli, Primo Franchini e Cesarino Carpanelli. Sono stati oltre 160 i successi che la Pizzoli ha ottenuto: iniziò l'avventura coi dilettanti, ma poi si dedicò agli allievi ottenendo diversi successi.
Nella foto: Gli allievi della Mauro Pizzoli degli anni settanta.Da sinistra: Marco Venturi, il professore Verardi, Giulio Zaccaria, lo storico presidente della Federazione ciclistica italiana Adriano Rodoni, Mauro Silvani, Valerio Baietti e il professor Valla. La foto è stata scattata nel 1970 nel corso di un raduno conviviale.
Sorse nel 1927 e il fondatore fu Luigi Zoni.
I colori erano rossoblù crociati e la sede era a Calcara.
Questa società si mise subito in luce, soprattutto con i fratelli Primo e Luigi Raimondi (una quindicina di vittorie per quest'ultimo che giunse terzo nel campionato italiano del 1928), Augusto Pedrini, Amilcare Dal Rio,e Giuseppe Ghelli, ma soprattutto con Scannavini che nel 1942 vinse in volata sulle strade di casa la terza Coppa G. Giordani.
Nella foto Scannavini, portacolori del Velo Sport Club Luigi Zoni, il 13 luglio del 1942 taglia vittorioso il traguardo della Terza Coppa Giordani a Samoggia.
Le origini della Placci di Bubano (territorio imolese) risalgono al 1922, quando alcuni amici del luogo si riunirono intenzionati a creare una loro ciclistica.
Il più insistente fu Nerio Gordini, spalleggiato da Brunori e Lanzoni. Molti sono stati gli atleti che hanno indossato la sgargiante maglia rossa-bianco-blu facendola primeggiare quasi duecento volte. Sugli scudi
Silvia Conti che negli anni ottanta conquistò il titolo italiano femminile della categoria esordienti. Eccellenti anche Boris Scudellaro e Mirko Testa, più volte vittoriosi negli anni novanta.
Le sue origini sono molto lontane (1921) e i fondatori furono Giovanni Sant'Andrea, Gino Tamburini e il Cavalier Ciotti.
La sede, si trovava presso il Circolo Enal di Imola. Di corridori ne ebbe tanti e molte furono le vittorie che ottennero.
Ci limitiamo a citarne due: Dante Rivola che divenne professionista: corse insieme a Gino Bartali, Ugo Koblet e Ferdy Kubler e Mario Monti
La denominazione lascia facilmente intendere l'anno di nascita.
Si tratta di una società che non è mai stata — come si suole dire - con le mani in mano. Molto ha fatto soprattutto in campo organizzativo, visto che ha messo al via gare di grande rilevanza, come, negli anni cinquanta, la Coppa Stagni con arrivo in zona Stadio e il G.P. 'merlo e Idro Cervellati per ricordare i due fratelli morti nel lager di Mauthausen nel 1945.
Il Velo Sport Crocetta, scomparso a fine anni novanta, ha avuto anche ottimi corridori, fra i quali Franco Commissari, vincitore di una sessantina di gare. Negli anni cinquanta il direttore sportivo era Otello Velluti che in seguito ne assunse la presidenza.
Nella foto Otello Velluti con l'immancabile camioncino rosso che usava per trasportare il materiale da un posto all'altro per allestire le corse: transenne, striscioni e altri oggetti. E' stato per parecchio tempo presidente del Velo Sport Crocetta, ma la grande generosità lo induceva dare a mano a tutti, a correre in aiuto di chi glielo chiedeva. Il ciclismo l'ha sempre amato.
Questa società nacque nel 1908 e rimase in vita fino al 1950.
Primo presidente fu un certo Zoni e segretario Vittorio Sancini, titolare del negozio "La Coroncina", all'inizio di via Indipendenza, che fu la prima sede del gruppo ed ebbe corridori di notevole spessore fra i quali Adriano Vignoli.
Era attivo soprattutto nell'organizzare corse, la più importante delle quali era la classica Bologna -Raticosa per i dilettanti, che in un secondo tempo passò al Velo Club Bologna. Da alcuni anni, però, questa storica gara in salita, nata nel 1931 (vinta anche da Gino Bartali), è stata sospesa per mancanza di sponsor, ma corre voce che a breve possa essere ripristinata. Auguriamocelo.