Nell'elenco delle società ciclistiche che non esistono più ricordiamo le tre società affiliate alla Dace (poi divenuta Udace).
Il riferimento è alla Sasib; nata nel 1971 e presieduta da Pietro Arbizzani, al Cral Tranvieri con presidente Dino Danielli (nacque nel '45) e al G. S. Ferrovieri, nato nel 1956 e che ebbe in organico nientemeno che Italo Mazzacurati, passato professionista nel '58 con la Ghigi.
Anche se la sua storia è durata meno di un lustro questa società ha avuto modo di farsi... vedere.
Non tanto per le vittorie (che per la verità non sono state molte), quanto per la lunga serie di buoni piazzamenti.
L'Hymer è nata nel 2009 per volontà di Gianluca Faenza che ne ha assunto la presidenza. Gli atleti che ne hanno portato sulle strade le insegne societarie, guidati dal diesse Gianfranco Zecchi, sono stati Lorenzo Alessi, Alessio Mustone, Adriano Gallerani, Gabriele Garuti, Marco Tosi, Andrea Zecchi (figlio di Giancarlo), Matteo Malaguti, Gianluca Remondi e Simone Bonaretti.
Il 1997 stava volgendo alla fine, quando Francesco Cinti, la moglie Mariarosa Trebbi e pochi altri decisero di fondare l'Arredo Stand Area con sede a Baricella.
La presentazione ufficiale avvenne nel maggio dell'anno dopo al ristorante Europa di Altedo alla presenza di molte personalità fra le quali il presidente del Comitato dell'Asparago Verde di Altedo, Vinicio Bernardi. Alla presidenza andò Francesco Cinti e a sua moglie toccò la vice presidenza, mentre la direzione sportiva venne affidata a Italo Piazzi.
Questa società visse una decina d'anni e iniziò l'attività con gli esordienti Mauro Cinti (figlio di Francesco e più volte vittorioso) e Marco Mazzoni e coi giovanissimi Matteo, Thomas e Cristoph Saxer (tedeschi), Michele Corazzari, Eugeny Golovko (russo), Stefano Festi, Federico Silvagni, Mrco Marcialis e Juri Fabbri.
Nella foto: l'Arredo Stand Area. Da sinistra: Mariarosa Trebbi, Stefano Festi, Thomas Saxwe, Christoph Saxes, il presidente Francesco Cinti. Dietro: Mauro Cinti, 'tiri Fabbri, Mirco Marcialis
Era il 1985 quando l'indimenticato Aldo Bassi decise assieme a pochi altri di creare a Funo di Argelato una società ciclistica.
E così nacque la Funese sponsorizzata dalla ditta Novogas. Ovviamente Bassi ne prese la presidenza, sostituito da Giuseppe Toni quando, nel 1990, ci lasciò. E fu subito una Funese da riflettori puntati perché immediatamente prese a vincere, soprattutto con Adler Capelli, il quale nel 1987, al velodromo Monteroni di Lecce, conquistò il titolo italiano nell'inseguimento individuale della categoria allievi.
Oltre a Capelli meritano una particolare citazione altri due alfieri delle squadre giovanili: Denis Sighinolfi, che salì alla ribalta vincendo fra gli juniores tre competizioni importanti, e l'allievo Daniele Colasuono che riuscì a distinguersi aggiudicandosi, fra l'altro, il prestigioso Gran Premio Tricolore di Bologna del 1999 organizzato dalla Mauro Pizzoli.
La società argelatese rimase sulla scena agonistica per una quindicina d'anni.
Nella foto: Gli juniores della Funese degli anni novanta. Da sinistra: il presidente Giuseppe Toni, Tiziano Zanelli, Denis Sighinolfi, Stefano Ferioli, Stefano Scarpelli, Gianni Lanzarini, Fabrizio Malagoli, Marcello Guaitoli, Massimiliano Orsi e il diesse Cesarino Carpaneli.
Sorse nel 1985 e i padri fondatori furono Adamo Vecchi, Italo Mazza-curati, Diego Ronchini e Paganini.
Visse poco più di una decina d'anni ma fece parlare spesso di sé avendo ottenuto una cinquantina di vittorie molte delle quali per merito di William Dazzani Alessandro Chiarini, Davide Negrini, Eddy Contavalli, Stefano Cembali, Dino Ricci Petitoni (vinse anche la prestigiosa Milano-Bologna del 1988, gara di "chiusura" di ogni anno), ma soprattutto con Michele Coppolillo che giunse al professionismo al pari di Dazzani.
Il presidente era Adamo Vecchi, mentre i direttori sportivi erano Diego Ronchini e Pietro Arbizzani.
Questa ciclistica iniziò l'attività nel 1984 e la sua sede si trovava a Sala Bolognese.
Alla presidenza andò Corrado Badini, sostituito più avanti dal figlio Gianni. Il diesse era Pietro Arbizzani.
La Badini correva con una squadra di dilettanti e i corridori che si misero maggiormente il luce furono Cristiano Andreani, Raffaele Bonzagni, Andrea Capponcelli, ma anche Tani, Baratelli, Bonafè, Parmeggiani, Sartini, Aberghini, Cobianchi e Cai.
Svolse attività per una ventina d'anni e ottenne una trentina di vittorie, otto delle quali per merito di Raffaele Bonzagni.
Nella foto: I responsabili della Badini Del Tongo riuniti nella tavernetta di Sala Bolognese del presidente Corrado Badini (il terzo da sinistra).
Nacque nel 1981 per volere di alcuni appassionati di ciclismo, fra i quali Bruno Franchini, medico condotto della cittadina della Bassa Bolognese.
Per un breve periodo la Galliera conservò la sponsorizzazione Siapa, che poi sostituì con Nico Magazzini. Gli atleti che hanno scritto belle pagine sulla storia di questa società sono stati soprattutto Marco Bonetti, Andrea Tedeschi, Alberto Rinnondi e Luca Veronesi. Alla Galliera va anche il merito di aver messo in bici il talentuoso Adler Capelli.
Nacque nel 1972 al Bar Centrale di Castenaso e la sua migliore annata fu il 1986 in fatto di iscritti, avendo partecipato a gare con tre distinte squadre.
Nel 1992 venne costituita anche una formazione escursionistica di mountain-bike denominata Evergreen che si distinse scalando le più alte e impegnative vette d'Italia, Svizzera, Austria e Francia.
Era il 1971 quando un gruppo di dissidenti del Pedale Bolognese decise di staccarsi per fondare una propria società alloggiando presso il Bar Portorico di via Pellegrino Tibaldi, in zona Bolognina.
Il presidente era Giuliano Fanti, vice Germano Corticelli, segretario Edoardo Tomba, cassiere Corrado Casalini e direttore sportivo Angelo Bentivogli. Quanto ai corridori, c'erano Valerio Baietti (si aggiudicò una trentina di gare in quattro anni), Mauro Silvagni (20 vittorie, fra le quali il campionato regionale a cronometro a squadre), Claudio Bompani (12), Giuliano Nannini e Alfiero Bertoncelli.
In seguito la società cambiò nome, divenne Stracciari-Cebora con presidente Giancarlo Galli e sfornò atleti di grande spessore, fra i quali Roberto Pelliconi (due volte Tricolore su strada), Gianfranco Contri (quattro titoli iridati cronosquadre), Adler Capelli, Giampaolo Miodini, Samuele Schiavina, Gianni Patuelli, Alberto Diolaiti e così via. I direttori sportivi erano Giovanni Rivalta (detto "il Barone"), Romano Randi e Franco Calza.
Nella foto: La Stracciari — Cebora nel 1991. Da sinistra, dietro: Stefano Copelli, Marco Bonetti, il diesse Giovanni Rivalta, Adriano Pagani, Gianni Patuelli, Gianluca Lucchi, Stefano Donati. Davanti: Filippo Meloni, Alessandro Contri, Giampaolo Miodini, Diego Dapporto, Gianfranco Contri, Alessadro Forestieri
Nacque nel 1970. Il presidente era Roberto Ridolfi e il segretario Giuseppe Magli.
Alla guida tecnica c'era Alfredo Cattabriga con Mario Marosi in qualità di direttore sportivo.
La Siapa corse con squadre di dilettanti: in prima serie c'erano Liliano Bruni, Giacomo Violante e Vasco Gualandi e in terza serie Adriano Brandoli, Orio Mandrioli e Giovanni Vasselli.
In tutto la Siapa Galliera vinse oltre una ventina di gare.
Andammo a far visita a questo gruppo ciclistico nel 1971 e lo trovammo alloggiato in un vano assai disadorno in Piazza Calori, a San Pietro in Casale.
Quella sede molto alla buona poteva indurre a pensare che si trattasse di una società di poco conto. Ma la realtà era ben diversa, i suoi dirigenti si davano un gran daffare, animati dal desiderio di mostrare che non erano gli ultimi arrivati.
Dal colloquio che avemmo con loro emerse che il gruppo era nato nel 1969, che correva con gli allievi, gli esordienti e le leve giovanili (adesso si chiamano giovanissimi) e che alcuni risultati lusinghieri li avevano già ottenuti, soprattutto con Mileno Rinaldi, il quale nel 1969 s'impose nella fase comunale e in quella provinciale dei Giochi della Gioventù, classificandosi poi al ventiduesimo posto nella finale nazionale di Roma dove in gara c'erano centinaia di concorrenti. Il presidente era Gianni Grandi, il vice presidente Walter Fiorentini, il segretario Claudio Masotti, il cassiere Claudio Franceschelli e diesse Gianfranco Montanari e Federico Mandrioli.
Oltre a Rinaldi, con quella maglia vinsero parecchio Tiziano Angelini (una decina di corse) e Mauro Fregna (una quindicina).
I primi vagiti li emise nel 1967, ma col nome di Bar Sport Lazzari, dato che fu proprio in quel locale che nacque: il nome Sillaro se lo diede l'anno successivo.
Alla presidenza era Franco Martelli, il vice Ernesto Calzolari, mentre Mario Scheda ed Emilio Gullini erano rispettivamente segretario e direttore sportivo.
Gli allievi Augusto Melchiorri, Antonio Bucci e Dario Golinelli furono i corridori che maggiormente si distinsero.
Nacque a Calderino nel '64 per interessamento del parroco don Novello Ghirardini che assunse subito la carica di segretario.
Da quella data al 1971, questa società di stampo parrocchiale partecipò ad oltre 250 gare vincendone una quindicina, molte delle quali per merito di Gilberto Lazzari e Moreno Zotti. Nel '71 alla presidenza andò Luigi Cattò che si avvalse dell'aiuto del vice Virgilio Marzari, del cassiere Giacomo Mei, del direttore sportivo Marcello Monterumici e naturalmente del sopra citato parroco.
Corse con tre dilettanti di terza serie: Moreno Zotti, Silvano Donattini e Alberto Mariani che ebbero modo di farsi "vedere".
Nella foto: Calderino di Monte San Pietro, domenica 20 giugno 1971: Ronchi della Mauro Pizzoli taglia per primo il traguardo volante. Calderino negli anni settanta-ottanta veniva inserito in molte gare, così come Monte Pastore, Ca'Bortolani, Mongardino e Zappolino
La data di nascita è il marzo del 1962. La società rimase attiva fino al 2012, quando festeggiò i cinquant'anni di vita.
Questa Ciclistica derivò da una scissione avvenuta nel Cral Tranvieri per il fatto che un gruppo di iscritti non condivideva le scelte dei dirigenti: i dissidenti volevano l'affiliazione alla federazione mentre i conservatori preferivano restare presso l'Uisp. I fondatori del nuovo sodalizio furono Athos Barbieri, Dino Danielli e Carlo Guizzardi. Alla presidenza andò Giuseppe Novi. Dopo di lui vennero Carlo Guizzardi, Dino Danielli, Athos Barbieri, Riccardo Merighi, Piero Mengoli, Guido Giorgi e Walther Bonesi.
La regola che il gruppo si diede era non praticare l'agonismo, ma pedalare per puro e sano divertimento e l'intento venne sempre rispettato.
La sua comparsa avvenne negli anni sessanta quando si chiamava Ciclistica Ozzanese.
La nuova società si mostrò subito vincente, soprattutto con Armando Contri (padre di Gianfranco) che si laureò campione italiano nell'inseguimento a squadre in pista.
Nel 1983 divenne Pedale Ozzanese e corse con gli allievi e gli juniores. Poi, facendo il balzo impegnativo nella categoria dilettanti, cambiò di nuovo denominazione e si ripresentò come Eternedile Ozzanese. Alla presidenza è sempre stato Mauro Paolini, con Emilio Luppi suo vice.
Sono stati molti gli atleti di spessore che hanno indossato i colori biancorossi, in prima fila Matteo Fiori e Alberto Sintoni, campioni italiani in pista nella categoria juniores e più volte azzurri, poi Jury Alvisi, Tricolore nella crono individuale nella stessa categoria nel 1955 e Alan Marangoni, due volte campione nazionale under 23 nell'inseguimento individuale in pista nel 2005 e a cronometro su strada l'anno successivo. Meritano una citazione anche Davide Bellettini, Manuel Belletti, Alberto Tolomelli, Francesco Magni, Matteo Alvisi e i russi Sergei Koudentsov e Sergei Osipov, tutti più volte vittoriosi. Magni, Maragoni e Belletti sono arrivati al professionismo.
La ciclistica di Ozzano Emilia cessò l'attività alla fine del 2005 per mancanza di fondi.
Nella foto: la squadra dilettanti del Pedale Ozzanese Eternedile del 2002: Alvisi, Bellettini, Brunelli, Caneschi, Dosi, Gualandi, Metalli, Querzoli, Salimbeni, Spada, Tolomelli, Vitali e Osipov.